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Max Papeschi

Max Papeschi

€ 500

Imagine there's no heaven

50x70cm

Nell’opera Imagine there’s no heaven John Lennon assurge a figura mistica, fondendosi con Gesù stesso. Lennon nell’ultima fase della sua vita aveva preso effettivamente sempre più le sembianze di un profeta/guru: iconograficamente con i capelli lunghi, la barbetta, il viso magro e lo sguardo impenetrabile, ma anche, e soprattutto, filosoficamente. Di fatto, il suo messaggio di pace, amore e fratellanza per tutti i popoli era decisamente conforme agli insegnamenti del primissimo cristianesimo. E, purtroppo, con il Messia e con molti altri pensatori liberi rivoluzionari (pensiamo anche a Mahatma Gandhi, con il quale Lennon ha in comune pure gli occhialini tondi, stilisticamente parlando) condivide anche una fine tragica. Ed è su questo terzo atto della storia di entrambi che Papeschi gioca sarcasticamente, come ben sa fare. Infatti, sono le parole delle due superstar (Jesus Christ e John Lennon), ripetute all’infinito dai rispettivi fan, a perdurare nel tempo e a costruire il loro eterno simulacro, perché, in realtà, sulla vita di entrambi aleggia l’ombra del “fake”. Così come la sindone è un noto falso storico, anche la veste candida del Lennon tutto “peace&love” desta in molti qualche ragionevole dubbio, soprattutto se si declamano parole di unità dal proprio mega attico a Manhattan. In fondo, però, nel caso di Lennon poco importa, perché, come suggerisce lui stesso, il paradiso non esiste, ma le idee rimangono e quel che conta davvero è che possano immaginare un mondo migliore“.

Max Papeschi approda nel mondo dell’arte contemporanea alla fine del 2008, dopo un’esperienza da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. La scena internazionale arriva dopo l’affissione di una sua opera gigante sulla facciata di un palazzo nel centro di Poznan, in Polonia. Un clamore mediatico che lo rende, in pochissimo tempo, uno degli artisti italiani più conosciuti all’estero.

In soli 10 anni di attività ha realizzato più di 60 mostre personali e partecipato a un centinaio di mostre collettive in giro per tutto il mondo.

Nel 2014 è uscita in Italia la sua autobiografia “Vendere Svastiche e Vivere Felici” edita da Sperling & Kupfer (Gruppo Mondadori).

Nel 2016 ha realizzato negli Stati Uniti il videoclip e la copertina dell’album “It’s All Devo” di Gerald Casale (DEVO)

Nel 2018 è uscito il suo secondo libro “Max vs Max” pubblicato da Giunti Editore. Da aprile 2016 sta portando in giro per il mondo il progetto culturale-umanitario ‘Welcome to North Korea’, un vero e proprio precedente artistico realizzato in collaborazione con Amnesty International, che unisce arte digitale, performance e installazioni che attraverso una fittizia e parodistica propaganda di regime svelano gli orrori perpetuati dal dittatore Kim Jong Un.

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